Palazzo Azzola Guicciardi – Ponte in Valtellina, Sondrio -XVI secolo (1548). Proprietà privata.
Notifica n. 345 del 28 giugno 2005
Palazzo Guicciardi (Sec. XVI). La sequenza delle case dei Guicciardi lungo l’omonima strada ci porta indietro al XVI Le antiche carte della famiglia parlano di un Guicciardo, che passò le Alpi conCarlo Magno nel giugno 773 e “…maritossi in Ponte suddetto e quivi prese dimora.” La residenza che si affaccia su via Chiuro è la prima e principale dimora della famiglia. La prima documentazione dell’edificio, allora di proprietà di Giovanni de Guizzardis in contrada “ad domos illorum de Guizzardis” risale al 1493; suo figlio Antonio nel 1539 dopo aver comprato altri terreni vicini costruisce una “domus nova” accanto alle “domibus antiquis … subtus Ecclesiam Sancti Mauritiis. Nella seconda metà del ‘500 il palazzo acquista la signorile imponenza che ancora conserva grazie ai fratelli Giovanni Maria e Marco Antonio, figli di Antonio, personaggi di straordinaria cultura: entrambi laureati a Padova nel 1540 e nel 1543, il primo uomo di legge, il secondo priofessore di geografia in quella università e quindi studioso di scritture, latino e storia, che ordinarono lavori testimoniati anche dalle date rivenute incise su una trave del primo piano(MDXLVIII cioè 1548) e sul riquadro centrale della pregevole stua al piano terreno(1579). L’inventario del 1601, alla morte di Giovanni Maria, descrive l’edificio nelle caratteristiche che ancora oggi vediamo. Il palazzo si presenta, sotto il cavalcavia che lo collegava ad un granaio, con una facciata con portale in pietra e finestre architravate munite di artistiche inferiate, la prima delle quali con motivi ornamentali identici a quelli di Palazzo Besta a Teglio. Sempre sulla facciata di via Chiuro, al di sotto della gronda, è un bel fregio a monocromo con sirene, volute e stemmi di nobili famiglie, valtellinesi e non, legate ai Guicciardi: Parravicini, Quadrio, Odescalchi, Besta. L’impianto del Palazzo, insieme alle tracce di affreschi recentemente (2000) rinvenuti nelle sale interne, suggerisce di avvicinare l’edificio a Palazzo Besta,considerando anche i legami di parentela tra le due famiglie (Andrea Guicciardi aveva sposato Ippolita Alberti, vedova di Azzo I Besta, e per conto del figliastro Azzo II aveva seguito il cantiere di Teglio). Al Cinquecento risale anche il corpo all’angolo con via Il prospetto sud-est, verso valle, presenta pure una decorazione a fresco, connessa alla presenza della colombaia. Nel Settecento l’esigenza di nuovi spazi muove i proprietari del Palazzo ad un ampliamento, che nel solco della tradizione si limita ad un nuovo semplice edificio sul lato opposto della strada, collegato al nucleo più antico da un secondo cavalcavia. Nella seconda metà dell’ottocento l’ingegner Antonio Camillo Quadrio progetta l’ultima ristrutturazione che prevede l’allargamento dell’aia a est e la costruzione di una scala interna per l’accesso al primo piano con l’abbattimento di quella esterna che saliva al loggiato. Dopo circa 40 anni di abbandono e degrado l’attuale proprietario, Marco Azzola Guicciardi, figlio di Maria Vittoria Guicciardi, ultima discendente del ramo degli “enrichi”, ne cura dal 1998 con la moglie Laura, il recupero provvedendo al risanamento e al restauro della struttura, con il tetto e le facciate, e del piano terreno con le due corti, nel rigoroso rispetto dell’edificio originale. Durante i lavori la scoperta dei ricchissimi affreschi che coronano tutti i locali del primo piano. Fonti e documenti di riferimento Accessibilità e spazi disponibili Riferimenti
secolo.
Guicciardi, con coronamento di lunette in cui si alternano oculi e affreschi con figure mitologiche.
Archivio Guicciardi
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Marco Azzola Guicciardi
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Come raggiungere Palazzo Azzola Guicciardi – Ponte in Valtellina, Sondrio